Esce venerdì 29 marzo il nuovo album omonimo del cantautore e musicista riminese Luca Fol per TSCK Group.
Anticipato dal singolo “Diktat”, il disco aggiunge un nuovo pezzetto al percorso intrapreso con la pubblicazione di “Io sono meno inglese di thè”, il precedente album che ha segnato il passaggio alla scrittura in italiano di Luca Fol con una identità a metà tra electropop e cantautorato e un sound fatto di sintetizzatori pungenti, chitarre frizzanti e animo synth pop.
L’albumattraversa diversi scenari del cantautorato pop trovando un punto di incontro tra una concezione della musica più divertente e brillante, con jingle synth pop e groove frenetici, e un’attitudine più riflessiva su temi come la spiritualità, la solitudine e la sofferenza.
Dieci canzoni che spaziano tra brani più spensierati ed ironici, con una piccola punta di cinismo (“Estinguiamoci”, “Concetti”, “Diktat”) accanto adaltri più orchestrali, sinfonici e armoniosi (“Pratica Spirituale”, “L’errore”, “Dissolubile”).
Se in alcuni momenti le sonorità tendono ad un elettropop tinto di techno e funky, in altri viene fuori un’anima più struggente, profonda, eterea. Una doppia visione ripresa anche nel gioco di luci della copertina dell’album, con una parte del volto di Luca quasi abbagliata da un fascio di luce, e l’altra invece cupa, scura, in ombra.
A fare da collante, il tema della ricerca di un equilibrio nella propria interiorità, una costante in ogni traccia, affrontata, anche qui, passando per due strade: quella più leggera e sarcastica con l’invito ad accettare l’imprevedibilità, ad andare verso ciò che ci attrae e inizialmente intimorisce, e quella più profonda che punta a cercare il distacco dalla frenesia quotidiana, con il silenzio che viene a dare conforto perché darsi tempo è necessario, pazientare è fondamentale.
L’album è stato prodotto da me e Antonio Patanè, che mi segue meticolosamente da diversi anni. Sebbene il fil-rouge che accomuna la scrittura di ogni brano è il pop d’autore elettronico e rock, abbiamo deciso di non porci limiti e seguire anche visioni più sinfoniche ed orchestrali su pezzi che, secondo noi, avevano bisogno di una dose di pathos aggiuntiva. La scrittura dell’album è stata spontanea, con il mio spirito che è sempre a metà tra ironia ed intimità nel raccontare temi a me cari e ricorrenti come la spiritualità, l’empatia tra le persone, l’ipocrisia di una realtà ricca di paradossi e scetticismo. L’invito, che rivolgo prima di tutto a me stesso, è a mettere da parte l’egocentrismo, la frenesia, l’arroganza, per un approccio alla vita più sereno, di sostanza, più attento alle relazioni sane e al benessere interiore. – Luca Fol
Credits
Testi e musica di Luca Fol
Prodotto da Antonio Patanè e Luca Fol
Registrato da Antonio Patanè presso Farmhouse Recording Studio di Andrea Felli, Rimini
Mixato da Antonio Patanè
Masterizzato da Andrea De Bernardi presso Eleven Mastering e Filippo Strang presso VDSS Studio in “Concetti”
La band che ha suonato è composta da Giulio Serafini alla batteria, Lorenzo Degli Esposti al basso, Francesco Paci e Simone Oliva alle chitarre.
Art Director Sonia Formica
Fotoartwork diNatalia Nieves
Progettograficodi Roberto Gentili
Biografia
LUCA FOL è cantante e polistrumentista di Rimini, classe 1994. Tra il 2016 e il 2018 pubblica con un diverso pseudonimo due dischi in inglese, rievocando atmosfere tra i Beatles e la musica elettronica.
Il 2020 segna il suo passaggio alla scrittura in italiano, con brani a metà tra electropop e cantautorato e un sound caratterizzato da sintetizzatori pungenti, chitarre frizzanti e animo synth pop. Nel 2021 escono i primi singoli e con la title track del disco “Io sono meno inglese di thè” si classifica terzo all’edizione XX del Premio Fabrizio De Andrè.
Anticipato dal singolo “L’educazione”, il 18 Marzo 2022 esce il suo primo album in italiano “Io sono meno inglese di thè”, seguito dal tour promozionale nei club, teatri e festival estivi e da un’esperienza ad XFactor 2022 arrivata fino ai bootcamp.
Di recente ha preso parte al progetto di Giovanni Caccamo da cui è nato il volume il “Manifesto del Cambiamento” edito da Treccani. All’interno del libro – nato dal progetto “Parola ai Giovani” che ha visto sessanta giovani sognatori disegnare un futuro in evoluzione – le opere inedite di nomi come Maurizio Cattelan, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Jodice e 60 testi – tra cui quello scritto da Luca e dall’amico e cantautore Matteo Trapanese – che nascono dalle domande “Qual è la tua parola di cambiamento? Cosa cambieresti della società in cui vivi e in che modo?”.
Dopo i brani che lo hanno anticipato, il 29 marzo 2024 il cantautore pubblica il suo secondo album dal titolo “Luca Fol” per TSCK Group.
LUCA FOLparla di umanità e di perseverante ricerca delproprio equilibrio sociale e spirituale.