Caricamento Eventi

« Tutti gli Eventi

  • Questo evento è passato.

Salento Book Festival a Nardò e Parabita

29 Luglio @ 20:00 31 Luglio @ 23:59

Lunedì 29 luglio 2024

Piazza Regina del Cielo – PARABITA

– ore 20.30 ALESSANDRA PACILLI presenta il libro “Racconti del meriggio” (Edizioni ZEROTRE)

– ore 21.30 LORENZO TOSA presenta il libro “Vorrei chiederti di quel giorno” (Rizzoli)

Martedì 30 luglio 2024

Piazza Pio XI – NARDÒ

– ore 20.30 MICHELA MARZANO presenta il libro “Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa” (Rizzoli)

– ore 21.30 LORENZO TOSA presenta il libro “Vorrei chiederti di quel giorno” (Rizzoli)

Mercoledì 31 luglio 2024

Piazza Regina del Cielo – PARABITA

– ore 20.30 VANESSA COLLINI SERMONETA presenta il libro “Figli di Maria. Dietro le quinte dei programmi più amati della tv” (ilmiolibro.it)

– ore 21.30 GABRIELLA GENISI presenta il libro “Giochi di ruolo” (Marsilio)

Domani, lunedì 29 luglio, in Piazza Regina del Cielo a Parabita, alle 20.30 Alessandra Pacilli presenta il libro “Racconti del meriggio” (Edizioni ZEROTRE).

Dopo i Racconti dell’Alba arriva il Meriggio, quando il sole è allo zenit e tutti i nostri sensi si attivano “accendendoci”. Il Meriggio porta con sé valori futuristi perché il suo sguardo è rivolto al futuro, addirittura alla fantascienza. Questo diventa un viaggio ambizioso e senza pari che riesce a toccare l’eccesso ma, come tutti i periodi di esaltazione, può sfociare nella depressione e nel fallimento. Forse non è sempre necessario comprendere a fondo il motivo delle nostre azioni: l’importante è cavalcare con dignità e delicatezza lo scorrere del tempo e della vita.

Dialoga con l’autrice Jessica Niglio.

Alle 21.30 sarà la volta del giornalista Lorenzo Tosa e del suo “Vorrei chiederti di quel giorno” (Rizzoli).

«Sapere o ignorare sono forme simmetriche di salvezza.» È in questo dittico contraddittorio e duellante l’innesco del racconto di Lorenzo Tosa. E l’inchiesta privata e corale su Bruno, suo padre, morto suicida il 2 aprile 1986, non può che partire dall’ultimo giorno e dalle ultime ore trascorse insieme. Lorenzo aveva solo due anni e mezzo, non può ricordarle ma può ricostruirle e in parte immaginarle, e da lì avviarsi nel lungo e tortuoso viaggio per ricomporre i pezzi di una storia finora taciuta, in un’operazione di omissione concordata messa in atto dalla sua famiglia. Lo farà parlando con chi Bruno lo ha conosciuto e amato, gli amici, i compagni, le donne della sua vita; ricorrendo alla memoria e ricucendo i frammenti di Bruno arrivati fino a lui, senza sconti per nessuno e per se stesso; scavando anche nelle proprie insicurezze di bambino, di giovane adulto e di genitore a sua volta, per rispondere all’urgenza di conoscere e raccontare suo padre. C’è quindi Genova in queste pagine, c’è l’Italia degli anni Sessanta e Settanta e la generazione della politica e della contestazione, il turbinare nell’aria e nei cuori di nuovi modi di stare insieme nell’amicizia e nell’amore, e lo scontro tra i padri e i figli che sarà la cifra forse più paradigmatica di quegli anni. Dentro la vicenda di Bruno Tosa, ragazzo di trentatré anni, c’è la riflessione, così attenta e delicata nelle parole di Lorenzo, sul crollo psichico che porterà all’esito della vicenda, sullo stigma che il disagio mentale ancora si porta dietro, sulla cronaca di una morte non annunciata. Un racconto spietato e tenero, composto di silenzi e urla rabbiose, di presenze, assenze e abbandoni. Un cerchio che si chiude, nella salvezza che solo il conoscere può garantire, avvicinandosi un pezzo alla volta «a quell’utopia che chiamiamo anche verità».

Dialoga con l’autore Cosimo Tarantino.

Tosa, con il suo libro, sarà al Salento Book anche il giorno seguente, martedì 30 luglio, in Piazza Pio XI a Nardò, intervistato da Ilaria Mauri.

Il suo incontro sarà preceduto da quello con la scrittrice Michela Marzano: “Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa” (Rizzoli) è il titolo della sua ultima opera in cui invita lettori e lettrici a ragionare insieme con la curiosità e l’intelligenza che contraddistinguono la sua scrittura, in un romanzo che riflette sulle zone grigie e sull’ambiguità del rapporto che abbiamo con gli altri e con il nostro corpo.Dialoga con l’autrice Maria Chiara Provenzano.

Ci sono stati periodi in cui Anna ci ha creduto, alla parità. Quella che va oltre le apparenze, “che premia indipendentemente dal genere, quella cui non interessa se sei truccata e come c’hai le gambe, e mette sullo stesso piano maschi e femmine”. Poi, però, come molte bambine e ragazze, puntualmente precipitava in quel bisogno, sempre lo stesso: essere vista, sentirsi preziosa. E, di fronte agli sguardi, alle mani, alle parole degli uomini, non riusciva a fare altro che cedere – spazio, voce, pezzi di sé. Abdicare al proprio corpo fino a sparire: come quella volta sul palco, lei che sognava di fare l’attrice e non riusciva a muovere un muscolo, divisa tra il desiderio di mostrarsi e il terrore di farlo davvero. Anche adesso, che lavora in radio e insegna in un master di giornalismo, l’istinto di ritrarsi per compiacere non l’abbandona mai del tutto. Poi, con i suoi studenti, si trova a discutere l’eredità del #MeToo a cinque anni dalla sua esplosione: da una parte loro, ventenni che scoprono la sessualità, dall’altra lei che ripensa al passato, a tutte le volte che ha ceduto. Quante sfumature diamo alla parola “consenso”? Quando possiamo essere sicuri che un “sì” non nasconda un’esitazione? Anna cerca colpevoli, ma non è sicura di potersi definire una vittima. Avrà bisogno di perdonare se stessa, guardandosi dentro con coraggio e onestà, per riuscire ad accettarsi e ad andare avanti.

Mercoledì 31 luglio tappa a Parabita: in Piazza Regina del Cielo, alle ore 20.30 Vanessa Collini Sermoneta presenta il libro “Figli di Maria. Dietro le quinte dei programmi più amati della tv” (Il Mio Libro).  Dialoga co l’autrice Virginia Panzera.

Maria De Filippi debutta in televisione nel 1992, sostituendo Lella Costa nella conduzione di “Amici”. Un anno dopo, Vanessa Collini Sermoneta entra a far parte di quella famiglia e vi resterà fino al novembre del 2020, cioè per quasi ventotto anni! In questo lungo periodo, sono nati tanti programmi televisivi che l’autrice ha vissuto tutti dall’altra parte della barricata: dietro le telecamere, a stretto contatto con i protagonisti di quelle storie che hanno conquistato l’attenzione e l’interesse del pubblico. Con questo libro ha deciso di abbattere le pareti dello studio televisivo: di raccontare storie vere, professionali e personali, accadute in questi ventotto anni di carriera. Perchè oltre la vita sotto i riflettori, c’e quella privata: fatta di vacanze al mare o in montagna, di pranzi, di cene e di lunghe chiacchierate a telecamere spente.

A seguire, alle 21.30, Gabriella Genisi con il suo ultimo libro, “Giochi di ruolo” (Marsilio), intervistata fa Valeria De Vitis.

Giancarlo Caruso, il fascinoso vicequestore siciliano in servizio a Padova che i lettori hanno conosciuto in Dopo tanta nebbia e nei successivi libri delle indagini di Lolita Lobosco, dopo un anno sabbatico trascorso in Puglia e il fallimento della sua relazione con la commissaria più famosa d’Italia, accetta l’incarico di primo dirigente presso il commissariato di Manfredonia, in provincia di Foggia, nonostante presenti diverse criticità. La bellezza del paesaggio, infatti, stride con un sistema criminale che strangola l’intero territorio. Arrivato in Capitanata, nel tentativo di dimenticare Lolita, Caruso si imbarca in un paio di storie sbagliate, finché sulla scrivania non gli piomba un caso complicato. A Siponto, una frazione balneare di Manfredonia, in un villino sul mare è stato ritrovato un cadavere seduto in poltrona davanti alla tv: nel braccio era infilato l’ago di una siringa, all’interno della quale vengono rinvenute tracce di Fentanyl, un potentissimo analgesico che ormai, usato come droga, sta dilagando. La porta è chiusa dall’interno e tutto fa pensare a un’overdose, ma la fidanzata assicura che l’uomo non faceva uso di stupefacenti. L’indagine condurrà il commissario Caruso a Bologna, alla scoperta dei segreti della vittima legati al mondo dei giochi di ruolo.